mercoledì 17 agosto 2016

CONCORSO PER RESTAURATORI, UN GRANDE PASTICCIO: NON ESISTE LA QUALIFICA, GRADUATORIA "CONGELATA"

pubblicato da: www.ilfattoquotidiano.it:

Beni culturali, il grande pasticcio dei restauratori. C’è il concorso per 80 posti, non la qualifica per assumerli

Alla prima sessione di prove seimila candidati finiscono in un limbo. Vengono ammessi, ma con "riserva", perché in 12 anni nessuno s’è preso la briga di dire chi ha "titolo" per metter mano al patrimonio d’arte italiano. La pezza si rivela anche peggiore del buco: una commissione doveva verificare i requisiti ma a prove avviate è ancora in alto mare e si prende 597 giorni per verificare un elenco. Fioccano ricorsi, appelli, interrogazioni. L'elenco provvisorio congelato dal Tar.

Beni culturali, il grande pasticcio dei restauratori. C’è il concorso per 80 posti, non la qualifica per assumerliUn concorso “impossibile” per una qualifica fantasma. E’ quello, attesissimo, per 80 funzionari restauratori. La fase di preselezione si è appena svolta e già fioccano ricorsi e diffide. Il motivo? In oltre 12 anni –  vale a dire dal varo del Codice dei beni culturali e del paesaggio – nessuno s’è preso la briga di stabilire chi in Italia ha titolo per metter mano al patrimonio d’arte più ricco al mondo. E dunque per partecipare alla selezione pubblica in corso. Il problema del sistema di qualifica si fa ineludibile con l’indizione del bando, uscito il 24 maggio 2016: per partecipare bisogna avere un titolo accademico conforme al nuovo percorso di laurea quinquennale – istituito nel 2009 – oppure la “qualifica” di restauratore. Problema: a rilasciarla è il Mibac, che la riserva però ai soli diplomati delle “sue” Scuole di alta formazione (Saf), non alle migliaia di professioni formati prima del 2009 che lavorano da anni sul campo. Il “concorsone” era l’occasione per raddrizzare la stortura, procedendo alle verifiche dei requisiti e all’inserimento di tutti gli idonei in un unico elenco, insieme ai nuovi laureati. Così non è stato, e la pezza si è rivelata peggiore del buco. Tanto che c’è chi chiede la restituzione delle rette versate per corsi universitari in “scienze del restauro” che non valgono l’abilitazione al concorso per restauratori.
597 giorni non bastano a verificare un elenco

A novembre 2015 il Mibact incarica una commissione di verificare oltre 6000 domande di qualifica pervenute da ogni parte d’Italia a seguito del bando. La sua istruttoria doveva terminare il 31 maggio 2016, in tempo per allargare la platea dei candidati al concorso del 24 maggio scorso. Ma 597 giorni non sono bastati a verificare un elenco di professionisti. I candidati in attesa della qualifica, dopo fior di proteste, vengono ammessi comunque ma con “riserva”, mentre a pochi giorni dal concorso – il 21 luglio – i diplomati Saf vengono ammessi d’ufficio, tanto che i loro nomi vengono pubblicati in un elenco provvisorio che farà ulteriormente infuriare gli aspiranti alla qualifica. Proprio oggi l’elenco parziale è stato sospeso dal Tar fino al 14 settembre, data di trattazione del ricorso promosso dal presidente dell’associazione “La Ragione del restauro”, Andrea Cipriani.

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