domenica 30 ottobre 2016

CROLLO DEL CAVALCAVIA: IL SOLITO DISASTRO "ALL'ITALIANA"

Risultati immagini per cavalcavia leccoA pochi giorni di distanza dal crollo del ponte in provincia di Lecco, crollo che ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre cinque, si ripropone il solito risvolto della vicenda che è tipico delle cronache italiane: non si riesce a chiarire quale ente fosse responsabile per la chiusura di quel ponte.

Da una parte, ANAS sostiene che la gestione del tratto di strada che comprendeva anche il cavalcavia non è di sua competenza, e che suo compito è solo quello di occuparsi della manutenzione del tratto stradale. Aggiunge anche di avere richiesto più volte alla Provincia la chiusura di quel viadotto.

Dall'altra parte, la Provincia di Lecco nega la propria competenza su quel tratto stradale, attribuendolo invece all'ANAS. Di più, sostiene che le richieste di chiusura del ponte da parte di ANAS non avessero carattere di emergenza, come invece ha riferito ANAS dopo il disastro. Infine, la Provincia afferma che ANAS, in attesa di ulteriori valutazioni, avrebbe almeno potuto decidere di chiudere il tratto della Statale 36 che passava al di sotto il ponte, e che era di sua esclusiva competenza.

Di questo si occuperanno due inchieste: una aperta dalla Procura di Lecco e un'altra voluta dal ministro dei Trasporti Delrio. Ma è con molta amarezza che l'ex sindaco di Annone racconta come,
10 anni fa, insieme ad un altro sindaco di una paese vicino, avesse tentato di chiedere un incontro a ANAS per risolvere il problema di quel ponte, che già allora veniva chiuso molto di frequente. I due sindaci avevano proposto di demolire il ponte e di ricostruirlo in base a requisiti più moderni. La risposta era stata l'invito, non molto benevolo, rivolto ai due sindaci ad occuparsi solo di quello che era di loro competenza, dal momento che non erano tecnici.


lunedì 24 ottobre 2016

IMPERIA, LA TRUFFA DELLA BOLLETTA DELL'ACQUA

La Polizia Postale scopre l'ennesimo tentativo di "phishing"

Water, Glass, FaucetDecine di false bollette dell'acqua sono state recapitate in questi giorni ad altrettanti indirizzi email di privati cittadini e di studi professionali di Imperia.

I messaggi comunicavano la pendenza di un presunto debito scaduto relativo alla fornitura dell'acqua, per cifre che andavano dai 17 ai 500 euro, ed invitavano a visualizzare la fattura e a provvedere all'immediato pagamento cliccando su un link.

Inutile dire che collegandosi al link si rischiava non solo di effettuare un pagamento che in realtà non era dovuto, ma si correva anche il pericolo di "infettare" il proprio computer con un virus dalle conseguenze ignote, ma senz'altro pericolose.

La tentata truffa, per fortuna prontamente rilevata dalla Polizia Postale, si inserisce in una serie di tentativi di adescamento ingannevoli per i quali si utilizza il nome di un ente conosciuto (come Telecom, Poste Italiane, o appunto l'ente di gestione del servizio idrico) per carpire la fiducia dei cittadini ed indurli a pagare somme non dovute.
Come sempre, si invitano i cittadini a prestare la massima attenzione, e a non cliccare su link inviati via email, a meno che non sia più che accertata e sicura la provenienza.




giovedì 13 ottobre 2016

TERREMOTO DELL'AQUILA, PIANO RICOSTRUZIONE: SETTE ARRESTI E UNDICI AVVISI DI GARANZIA

I fermati sono pubblici ufficiali, tecnici e imprenditori. L'accusa è di volersi spartire i fondi per la ricostruzione.

Earthquake, Rubble, L'Aquila, Collapse, Disaster, HouseLa notizia è stata pubblicata dal quotidiano online Repubblica.it: il Corpo Forestale dell'Umbria ha eseguito sette arresti nell'ambito dell'operazione "Earthquake", che ha scoperto un giro di corruzione sugli appalti per la ricostruzione del dopo terremoto che ha colpito l'Aquila nel 2009. Sequestrati anche 330mila euro che si ritiene siano il profitto degli atti di corruzione.

Il valore complessivo degli appalti in questione si aggira intorno ai 29 milioni di euro.
Rientrano nell'indagine anche i fondi stanziati per la ricostruzione della casa natale dello scrittore Ignazio Silone a Pescina (L'Aquila), circa 700 mila euro.

Un ruolo decisivo nell'impresa criminale sarebbe quello di un ex colonnello dell'Esercito italiano, il quale, secondo il magistrato, avrebbe pensato e organizzato il cosiddetto "Piano Abruzzo" per gestire le operazioni di ricostruzione degli edifici interessati dal sisma dell'Aquila. Secondo l'accusa, lo scopo del piano veniva esplicitato in maniera dettagliata in un documento redatto dall'ex militare, nel quale si indicava con chiarezza che l'obiettivo era quello di esercitare un controllo totale sulle attività della ricostruzione, per evitare "contrasti deleteri per gli affari'".



domenica 9 ottobre 2016

LE "PROVINCE" SONO STATE ABOLITE, MA OGGI SI ELEGGONO I "CONSIGLI METROPOLITANI"

Graziano Delrio.jpgNel 2014, la cosiddetta Legge Delrio ha abolito le province, o, piuttosto, le ha trasformate in "enti territoriali di area vasta", nei quali permane un consiglio e un presidente. Quest'ultimo viene eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali del territorio provinciale. È quindi rimasto un nucleo di amministratori per i quali, va detto, la legge prevede la gratuità degli incarichi, ma per i quali si è anche persa la possibilità  di elezione diretta da parte dei cittadini.

Inoltre, sempre per effetto della Legge Delrio, dieci delle ex province hanno assunto la nuova forma di "Città Metropolitana": si tratta di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, e Roma Capitale con disciplina speciale. Secondo quanto previsto dal legislatore, "il sindaco metropolitano è di diritto il sindaco del comune capoluogo".

Leggiamo su Il Fatto Quotidiano online che proprio nella giornata di oggi si svolgono le elezioni dei membri dei consigli delle Città Metropolitane. Ovviamente, come previsto dalla Legge Delrio, non si tratta di un'elezione diretta, in cui i cittadini scelgono i loro rappresentanti, bensì di un’elezione "di secondo grado" in cui i sindaci e i consiglieri comunali del territorio provinciale nominano i componenti dei consigli metropolitani. Come fa notare Il Fatto Quotidiano, si tratta di un sistema molto simile a quello con cui verrebbero eletti i componenti del nuovo Senato, in base alla riforma costituzionale proposta dall'attuale Governo.

Come previsto dalla Legge Delrio, i Consigli Metropolitani durano in carica 5 anni. Possono concorrere per la carica di consigliere metropolitano i sindaci dei comuni della Città Metropolitana e i consiglieri comunali. La carica di "sindaco metropolitano", invece, spetta automaticamente al sindaco del capoluogo. La norma prevede che il "peso" del voto dei sindaci e dei consiglieri venga calcolato in base alla popolazione del loro Comune, ovvero in base alla fascia demografica.
Foto: Wikipedia


giovedì 6 ottobre 2016

TARANTO: MARINA MILITARE E APPALTI TRUCCATI. ALTRI NOVE ARRESTI.

Nuove ordinanze di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti della base della Marina Militare.

Corruzione, in carcere un’altra ufficiale della Marina per appalto da 11 milioniA pochi giorni dai primi arresti nell'ambito dell'inchiesta sui presunti appalti truccati gestitt dalla iù grande base navale del Mediterraneo, quella della Marina Militare di Taranto, è di oggi la notizia apparsa su Il Fatto Quotidiano online di altri nove arresti.

Le ordinanze di custodia cautelare, otto in carcere e una agli arresti domiciliari, sono state effettuati dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.
Le contestazioni sono di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.
Inoltre, il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, già posto in arresto nel settembre scorso in seguito a una serie di intercettazioni, è stato colpito da un ulteriore provvedimento.

Ricordiamo che il Di Guardo era stato colto in flagranza di reato, e posto in arresto, per aver ricevuto una tangente di 2500 euro come acconto per l’aggiudicazione di un appalto per il servizio di pulizie.


domenica 2 ottobre 2016

PAVIA, PIÙ DI CENTO PERMESSI AUTO PER INVALIDI FASULLI

I permessi erano realizzati "in casa" con l'uso di software grafici e stampanti laser

Wheelchair, Disability, InjuredCome si legge su La Provincia Pavese, la Polizia Municipale di Pavia, nel corso di una serie di controlli effettuati da agenti in borghese, ha scoperto un centinaio di pass per invalidi in uso nelle autovetture che erano frutto di falsificazione.

I pass vengono rilasciati ai cittadini con disabilità a fronte di una certificazione dell'ASL, e consentono la sosta dell'autovettura negli spazi riservati, nelle zone a disco orario senza limiti di tempo, nelle zone a pagamento senza pagare la tariffa. Sull'autovettura deve però essere presente la persona affetta da disabilità, effettiva titolare del permesso.

La falsificazione del pass permette a chi non è autorizzato di approfittare degli stessi vantaggi che vengono riconosciuti ai disabili e, quel che è peggio, fa si che le zone di sosta riservate alle persone con disabilità vengano abusivamente occupate da chi non ne ha diritto, privando di un posto i veri titolari del permesso.

Stando alle dichiarazioni degli agenti di Polizia Municipale, la moderna tecnologia rende davvero molto difficile riuscire a distinguere i falsi permessi da quelli autentici.

Foto: pixabay


sabato 1 ottobre 2016

CORSICA FERRIES: TRUCCATI I CERTIFICATI DI SICUREZZA DI TRE NAVI

Accusa di "Falso in atto pubblico" per alcuni dipendenti del Registro Navale Italiano

Dopo i sospetti sulle autorizzazioni sulle portacontainer del gruppo Messina, la Procura di Genova sta ora allargando le indagini su altri cargo e traghetti: in particolare, pare che le certificazioni di sicurezza per tre navi di Corsica Ferries siano state truccate. Come riportato da Il Secolo XIX, questo ha portato all'invio di avvisi di garanzia ad almeno tre ispettori del Registro Navale Italiano, l'istituto che rilascia le certificazioni.


Il Safety Management Certificate è un documento che deve essere rilasciato a ogni singolo scafo, e che ne attesta il rispetto degli standard fondamentali di prevenzione del rischio. Il rilascio di questo certificato è a sua volta un passo fondamentale  per il rispetto del codice "International Safety Management", «i cui obiettivi - si legge sul sito del RINA - sono quelli di prevenire danni alle persone o perdite di vite umane ed evitare conseguenze negative all’ambiente, in particolare marino».

Dunque, secondo chi indaga, le tre navi di Corsica Ferries non avrebbero avuto i requisiti minimi di sicurezza. L'inchiesta è stata accorpata a quella che riguarda i mercantili Messina, avviata in seguito alla strage del 7 maggio 2013, quando la Jolly Nero, in uscita dal porto di Genova, abbattè la Torre piloti e uccise nove persone. Dalla plancia non riuscirono a far ripartire le macchine in avanti dopo un’impasse durante la manovra, e la nave continuò per inerzia a procedere a marcia indietro, distruggendo l’edificio dove lavoravano i militari della Capitaneria e gli operatori radio.