martedì 16 agosto 2016

SAVONA: FINTI TUMORI PER RIFARSI IL SENO

Indagati otto medici del Santa Corona


Savona - Non c’era traccia di tumori nei referti e analisi che accompagnavano la cartella clinica del paziente che entrava in camera operatoria. E neppure c’erano indagini e mappature sulla storia personale, clinico-sanitaria, del paziente e dei suoi familiari con l’attestazione del rischio-tumore. Insomma, alla fine non c’era nessuna avvisaglia di un possibile tumore o della sua esistenza, ma se lo “inventavano” i medici in accordo con i pazienti - soprattutto donne tra i 30 e i 55 anni - secondo la tesi su cui stanno lavorando Procura e Fiamme Gialle.

E così l’operazione di chirurgia estetica, e relativi costi, veniva accollata al sistema sanitario nazionale. Quindi seni rifatti, modellati con taglie che aumentano di qualche unità con la “scusa” di dover innestare protesi mammarie. Oppure il naso deviato, rifatto e sistemato per “gravi” problemi di respirazione. In altri casi seni dalle taglie forti venivano ridotti per evitare il problema del mal di schiena.

Sono alcune delle casistiche “sospette” affiorate dalle cartelle cliniche sequestrate e scandagliate dai finanzieri e dai periti della Procura che hanno già rilevato un centinaio di casi di diagnosi adattate, aggiustate, ritenute non sufficienti ad accollare l’intervento alle strutture pubbliche per la ricostruzione estetica. Perizie che al vaglio del pm Pelosi hanno portato a formulare l’ipotesi di falso, oltre che di peculato e truffa negli avvisi di garanzia consegnati agli otto medici indagati.

Pubblicato da www.ilsecoloxix.it

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