martedì 23 agosto 2016

«A PROCESSO I FURBETTI DEL TERREMOTO»: LA TRUFFA DEI CONTRIBUTI PER LA CASA

Crevalcore, richiesta di giudizio per 14 persone. Il sindaco Broglia verso l’archiviazione.

pubblicato da: corrieredibologna.corriere.it

BOLOGNA - Sulla carta risultavano ospitati da amici e conoscenti, oppure in ripari di fortuna, nelle tende o nelle roulotte parcheggiate davanti alle case dichiarate inagibili e oggetto di un’ordinanza di sgombero del Comune. In realtà non si sono mai mossi dalla loro abitazione. Altri invece non hanno mai abitato nelle residenze indicate nell’autocertificazione, ridotte a ruderi ancor prima del terremoto del 2012. Ciononostante hanno continuato a incassare per circa un anno il contributo per l’autonoma sistemazione erogato dopo il sisma dalla Regione.
Sono i trucchetti che hanno consentito a quattordici persone, tutti stranieri appartenenti a nuclei familiari diversi gravitanti a Crevalcore, di intascare indebitamente poco più di 120.000 euro, soldi pubblici stanziati dalla Regione per consentire alle popolazioni colpite dal sisma di trovare una sistemazione abitativa alternativa.

Per tutti loro il pm Marco Forte ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico per le bugie sostenute nell’istanza presentata per ottenere il contributo pubblico.

Si tratta della stessa inchiesta che ha coinvolto il sindaco di Crevalcore e senatore Pd Claudio Broglia e il vicesindaco Mariapia Roveri, accusati di omessa denuncia per non aver segnalato i fatti alla magistratura dopo che i carabinieri trovarono alcuni nuclei familiari nella case dichiarate inagibili nonostante percepissero il contributo post sisma. Dopo essere memorie e interrogatori, il pm Forte si è convinto a chiedere per loro l’archiviazione motivandola sotto due diversi profili. All’epoca il sindaco aveva la delega per la ricostruzione e ha sostenuto di non essersi occupato dei contributi per l’autonoma assegnazione, materia seguita invece dalla sua vice che rappresentava dunque il terminale politico della vicenda. La richiesta di archiviazione per la Roveri è invece arrivata per mancanza di dolo. In sostanza il Comune ha spiegato di aver bloccato i contributi e di essersi attivato per recuperare quelli non dovuti, ma di non aver denunciato perché molto impegnato nei controlli. Un provvedimento della Regione del 2013 imponeva ai comuni colpiti dal terremoto di effettuare controlli a campione, di almeno il 5%, sulla regolarità dei contributi percepiti per l’alloggio alternativo, Crevalcore avrebbe invece passato al setaccio tutte le pratiche. Un lavoro che ha comportato tempi più lunghi e, soprattutto, proverebbe l’assenza di dolo nella mancata segnalazione dei casi sospetti in Procura.
Per altre quattro persone infine il pm ha chiesto l’archiviazione per la tenuità del fatto. Leggi intero articolo su corrieredibologna.corriere.it

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