lunedì 11 luglio 2016

EMERGENZA MIGRANTI A VENTIMIGLIA: IN 800 NELLA CHIESA DI SANT'ANTONIO

Pubblicato da genova.repubblica.it:

Ventimiglia, la chiesa di Sant'Antonio al collasso, ormai ospita 800 migranti

Entro dieci giorni sarà aperto il parco Roja, il luogo individuato da Comune e Prefettura per ospitare i profughi, nel frattempo è emergenza.
Ventimiglia, la chiesa di Sant'Antonio al collasso, ormai ospita 800 migrantiE' una lotta contro il tempo, la chiesa delle Gianchette ormai fulcro della presenza dei migranti a Ventimiglia è quasi al collasso con circa 800 persone che lì vi hanno trovato cibo e alloggio. Entro dieci giorni sarà aperto il Parco Roja, la zona individuata da comune e prefettura di Imperia per sistemare i migranti che non possono più stare alla chiesa di Sant'Antonio che da rifugio di fortuna è diventato l'unico luogo per ospitare i profughi dopo la chiusura del centro della Croce Rossa in piazza della stazione ferroviaria. Saranno circa 180 i migranti che troveranno asilo al Parco Roja, mentre per gli altri si cercheranno nuove soluzioni e pertanto nei prossimi giorni si susseguiranno vertici tra gli enti e la Caritas.

A testimonianza della situazione difficile che si respira alle Gianchette i residenti sono sul piede di guerra e hanno minacciato al comune, di scrivere ai NAS di Genova inviando materiale fotografico e video di come versa il quartiere "invaso" da circa 800 persone che stazionano notte e dì tra la chiesa e le zone limitrofe. Nel contempo è partita su internet una petizione diretta al ministro degli interni Angelino Alfano che recita: "Questo centro è situato tra le palazzine di un quartiere ormai preso in ostaggio. L’ordinanza di sgombero è già stata firmata dal sindaco ma le istituzioni non la mettono in atto. Le condizioni igienico sanitarie sono disastrose e spacciatori, passeur e risse la fanno da padroni. La gente è esasperata e impaurita, i migranti vivono in condizioni degradanti. Una situazione assurda per tutti. Chiudiamo come per legge questo centro abusivo prima che succeda qualcosa di veramente grave”.

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