Pratello, gli affari d'oro dei pusher sotto le telecamere di Comune e polizia
Tre spacciatori all’angolo con via Pietralata. I clienti, anche giovanissimi, arrivano a frotte.
BOLOGNA - "Non qui, spostiamoci più in là". Il cliente col cagnolino si guarda intorno sospettoso, mentre lo spacciatore è sereno, per nulla agitato. Siamo all’angolo tra via del Pratello e via Pietralata, cuore della movida di Bologna, proprio sotto le telecamere di sicurezza che scrutano i passanti, e lo scambio avviene praticamente davanti a decine di persone che bevono e mangiano nei dehors dei locali.
Non è buio, non è nemmeno sera, ma sono passate da poco le quattro del pomeriggio e lo spacciatore col cappello è al “lavoro” già da un po’. Se non c’è lui ce n’è un altro, forse il “compare”, impossibile non riconoscerlo per via dell’atteggiamento circospetto e dal fatto che rimane fisso in piedi per ore nello stesso punto, tranne quando s’allontana di pochi metri per accontentare il cliente. Incontrare gli spacciatori in via del Pratello non è mai stato difficile, però una presenza così sfacciata e alla luce del sole, notata anche da chi lavora e frequenta la strada, rappresenta qualcosa di nuovo.
Da mattina a sera, sette giorni su sette, all’angolo tra via del Pratello e via Pietralata chi cerca un pezzetto di hascisc non rimane mai deluso. Gli spacciatori sono sempre lì, tranquilli, col telefonino vecchio modello in mano e lo sguardo attento, nonostante il commissariato Due Torri si trovi a pochi passi. Anche i controlli dei vigili urbani si fanno sentire, controlli particolarmente attenti, vien da pensare, visto che solo poche settimane fa hanno multato (1.032 euro) la storica “sfoglina” di via del Pratello 71, per aver portato dei piatti a due clienti seduti ai tavoli del Barazzo (violazione della legge regionale sulla somministrazione dei pasti).
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