mercoledì 6 luglio 2016

VALNESTORE: CONFERMATA PRESENZA DEI RIFIUTI PERICOLOSI ANCHE IN SITI NON AUTORIZZATI

Pubblicato da www.corrieredellumbria.corr.it:


Ceneri fuori dalle discariche autorizzate

Ceneri fuori dalle discariche autorizzaterifiuti solidi urbani, plastiche comprese, misti a cenere da lignite e da carbone, erano anche fuori dalle discariche autorizzate. E’ quanto conferma il sindaco di Panicale, Giulio Cherubini, nell’assemblea informativa all’ex chiesa del rosario con le associazioni e i comitati. Il primo cittadino, con le ultime risultanze dei controlli Arpa e Asl, con la cautela del caso e senza violare il segreto istruttorio per l’inchiesta penale in corso, ha confermato quanto emerso tre mesi fa nell’inchiesta del Corriere dell’Umbria. “Oltre alle discariche autorizzate - ha detto Cherubini - ci sono altri siti. I rifiuti solidi urbani e le ceneri sono stati trovati anche fuori da zone autorizzate”. E questo è un fatto. Non ci sarebbero altresì atti che attestino se nei venticinque-trent’anni passati rispetto agli interramenti di ceneri e rifiuti di altra natura nelle stesse discariche autorizzate sia stata fatta manutenzione e messa in sicurezza rispetto a percolato e altri potenziali agenti inquinanti. Infatti sempre nella nostra inchiesta è stato certificato come quelle discariche (una pubblica e l’altra privata) non siano mai state delimitate, segnalate e soprattutto monitorate negli anni da amministrazioni e organi di controllo. Né tantomeno bonificate. (Leggi anche Ceneri interrate anche ad Acquaiola)
È stato chiesto conto - in particolare dall’avvocato del comitato “Soltanto la salute” Marcello Volpi - dei soldi stanziati a livello pubblico alla società proprietaria di gran parte dei terreni (Valnestore sviluppo, composta dagli stessi Comuni, Regione, Provincia e ex Comunità montana) che sarebbero dovuti servire per sanare gli stessi appezzamenti dai materiali e dalle sostanze sversate. Anche qui la stessa domanda: controlli e bonifiche sono mai stati eseguiti in trent’anni. Se no, di chi sono le responsabilità? E ancora: chi ha permesso negli anni di coltivare sopra le stesse discariche? Saranno gli atti dell'inchiesta a chiarire questi interrogativi. Leggi l'intero articolo

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