Le ordinanze di custodia cautelare, otto in carcere e una agli arresti domiciliari, sono state effettuati dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.
Le contestazioni sono di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta.
Inoltre, il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, già posto in arresto nel settembre scorso in seguito a una serie di intercettazioni, è stato colpito da un ulteriore provvedimento.
Ricordiamo che il Di Guardo era stato colto in flagranza di reato, e posto in arresto, per aver ricevuto una tangente di 2500 euro come acconto per l’aggiudicazione di un appalto per il servizio di pulizie.
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