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Il valore complessivo degli appalti in questione si aggira intorno ai 29 milioni di euro.
Rientrano nell'indagine anche i fondi stanziati per la ricostruzione della casa natale dello scrittore Ignazio Silone a Pescina (L'Aquila), circa 700 mila euro.
Un ruolo decisivo nell'impresa criminale sarebbe quello di un ex colonnello dell'Esercito italiano, il quale, secondo il magistrato, avrebbe pensato e organizzato il cosiddetto "Piano Abruzzo" per gestire le operazioni di ricostruzione degli edifici interessati dal sisma dell'Aquila. Secondo l'accusa, lo scopo del piano veniva esplicitato in maniera dettagliata in un documento redatto dall'ex militare, nel quale si indicava con chiarezza che l'obiettivo era quello di esercitare un controllo totale sulle attività della ricostruzione, per evitare "contrasti deleteri per gli affari'".
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