Pubblicato da: www.lanazione.it
La siccità delle casse comunali ha colpito sia in centro che in periferia. E così il dissesto ha finito con l’asciugare le fontane cittadine. Era il 28 ottobre 1933, proprio quel giorno fu inaugurata quella che doveva essere «una fontana magica». Della realizzazione dei giochi d’acqua e di luce in piazza Mazzini fu incaricato l’ingegnere Giuseppe Carignani, che vantava una fama pari a quella «del grande italiano domiciliato a Parigi, Iacopozzi, detto il Mago della luce». Seguirono gli anni del degrado e dell’abbandono, delle fasi alterne di accensione e interruzione fino a gennaio 2016 quando il sindaco Giorgio Del Ghingaro inaugurò la fontana appena restaurata. Oggi siamo punto e a capo con la grande vasca ancora spenta, arrugginita e in cattivo stato di conservazione. Non va meglio alle altre fontane viareggine con un’eccezione, quella con la statua della bambina che guarda il mare, in piazza Maria Luisa.
L’accensione è avvenuta ieri grazie all’intervento di Sea Ambiente. Il Comune di Viareggio ha infatti richiesto all’azienda, su interessamento del commissario prefettizio, di attivare parte degli interventi preventivati, inserendo il costo a conguaglio.
E’ ANCORA, invece, in attesa di una nuova vita e, al momento, ricettacolo di immondizia o peggio, un luogo di bivacco, la fontana de “Le quattro stagioni” davanti all’hotel Royal. Le bottiglie di plastica a galleggio con le cicche di sigarette stridono contro il lusso di uno dei più bei alberghi della città. E’ lo stesso destino condiviso dalla fontana di città Giardino le cui scintillanti piroette di acqua sono ormai un lontano ricordo. Oltre che un problema di decoro – precisano i cittadini – si tratta di una questione igienica visto che la sporcizia e l’acqua stagnate attirano topi e zanzare.
Foto: l'inaugurazione della fontana di piazza Mazzini
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