pubblicato da: www.ilfattoquotidiano.com
Anche quest'anno, con gli italiani in vacanza e quindi poco attenti alle tariffe, i gruppi telefonici puntano tutto sulle manovre di rimodulazione. Che spesso diventano sinonimo di rincari per i clienti. Ecco la panoramica di agosto e settembre 2016.
Il mondo della telefonia è una giungla per i consumatori. Appena si abbassa un po’ la guardia, arriva subito la stangata. E vale per tutti i gestori: uno inizia e gli altri a ruota si adeguano ai ritocchi all’insù delle tariffe, spacciate per modifiche contrattuali. Eclatante è la casistica dei servizi aggiuntivi che ultimamente i big telefonici hanno cercato di appioppare ai clienti. Solo l’intervento dell’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) è riuscito a bloccare queste attivazioni automatiche, senza alcun consenso da parte dell’utente. Tant’è che dopo Vodafone con il servizio Exclusive e Tim con Prime (l’Antitrust lo scorso 16 agosto ha archiviato l’istruttoria, visto che “l’operatore ha rinunciato all’operazione commerciale prima che partissero gli addebiti per i clienti”), anche Wind è stata costretta “a sospendere provvisoriamente All Inclusive Maxi e il relativo addebito di 1,5 euro ogni 4 settimane”.
C’è, invece, voluto un anno prima che l’Agcom multasse per 865mila euro Tim e Wind per aver adottato pratiche commerciali scorrette in occasione dell’introduzione della fatturazione a 28 giorni nei contratti di telefonia mobile. Si tratta, meglio ricordarlo, della mamma di tutte le beffe in tema di rincari tariffari. A tutt’oggi sta causando un aggravio economico per gli utenti dell’8%.
“Insomma, continue manovre di rimodulazione effettuate dagli operatori telefonici sempre al limite del lecito e della pazienza dei clienti, i quali – commenta con ilfattoquotidiano.it Emmanuela Bertucci dell’Aduc – è come se stessero pagando lo scotto di un mercato concorrenziale. Gli utenti, infatti, non restando più a vita con lo stesso gestore sono costretti a subire questo balletto continuo di rincari che si susseguono a offerte promozionali, ben limitate nel tempo. Mentre le sanzioni irrogate dai Garanti risultano spesso troppe basse al cospetto di società che fatturano miliardi di euro”.
Eppure, proprio i big della telefonia lamentano profitti sempre più bassi, visto che devono vedersela con la messaggistica istantanea gratuita (WhatsApp, Skype, Facebook Messanger, Line e WeChat) che ha ridotto notevolmente la spesa degli utenti, a discapito dei ricavi delle compagnie. L’Espresso lo scorso anno parlava di 2 miliardi di euro di ricavi generati dalle chat IM, contro i 100 miliardi di euro dei vecchi sms.
Come rispondono i gestori telefonici? Anche quest’estate, con gli italiani intenti a godersi le vacanze e quindi poco attenti alle tariffe, puntano tutto sulle manovre di rimodulazione che, troppo spesso, diventano sinonimo di rincari per i clienti. Ecco la panoramica di agosto e settembre.
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