pubblicato da: www.ilrestodelcarlino.it
Un periodo davvero gioioso quello della famiglia in questione – due quarantenni di origine napoletana da tempo residenti a Ravenna – citata a giudizio per truffa e falso non solo per per quei viaggi acquistati (e mai pagati) da un’agenzia ravennate, ma anche per autovetture negoziate con assegni mai autorizzati dalle banche. Siamo nel periodo che va dall’estate 2011 alla primavera 2012, e nella lista stilata dall’accusa figurano una Bmw da 16.500 euro e una Toyota Yaris da 15.000 euro.
In totale il decreto di citazione vede 17 differenti contestazioni distribuite su sette persone difese dagli avvocati Saverio Caruccio, Francesca Miccoli e Monia Socci. Perché oltre ai due coniugi, nell’elenco figurano anche il figlio (la cui posizione è stata però stralciata) e quattro amici di famiglia, tutti di Ravenna. Tra di loro c’è chi – secondo l’accusa – aveva contraffatto una patente di guida apponendovi la foto di un’altra persona per potere con quel documento fabbricato ad arte presentarsi in concessionaria e comperare l’agognata Bmw. Continua a leggere su ilrestodelcarlino.it
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